Bonus Zes 2025: incentivi per le aziende del Mezzogiorno che assumono lavoratori. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Non solo il bonus da 900 euro, nel 2025 è stato ufficialmente rilanciato il bonus Zes. Utile per le aziende del Mezzogiorno d’Italia, serve ad incentivare lavoratori over 35 disoccupati da lungo periodo.
La Zes (Zona economica speciale) del Mezzogiorno comprende le Regioni dell’ Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Come nasce il bonus Zes
La Zes unica è stata istituita dal decreto-legge n. 124/2023, in vigore dal 1 gennaio 2024, come riportato da Economiafinanzaonline.it, sostituendo le precedenti otto Zone economiche speciali per semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle agevolazioni nel Mezzogiorno.
Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è stata creata la Struttura di missione Zes, diretta dal Ministro con delega alla Coesione, con due direzioni generali e quattro uffici dirigenziali. Questa struttura, rinnovabile fino al 2034, gestisce le risorse del PNRR e aggiorna il Piano Strategico Zes.
Il coordinatore è l’avvocato Giuseppe Romano, anche membro del COLAF, nominato secondo quanto previsto dal decreto-legge n. 19 del 2 marzo 2024. È attivo, inoltre, lo Sportello unico digitale per semplificare le pratiche burocratiche e favorire l’avvio o l’espansione delle attività imprenditoriali nel Mezzogiorno.
I requisiti e come fare domanda nel 2025
Il bonus è destinato ai datori di lavoro privati con un organico fino a 10 dipendenti che – tra il 1 settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 – abbiano assunto personale non dirigenziale da impiegare in una delle otto regioni Zes.
Per poter accedere al bonus, è necessario che l’azienda non abbia effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo o collettivi nei sei mesi precedenti l’assunzione. Questa condizione è stata introdotta per garantire l’utilizzo responsabile del bonus e incentivare la stabilizzazione dell’occupazione.
Le imprese interessate devono presentare la domanda in modalità telematica all’INPS, specificando i dati dell’azienda e del lavoratore, il tipo di contratto, la retribuzione media mensile e la sede di lavoro. È importante sottolineare che il bonus non è cumulabile con altri esoneri di tipo contributivo, ma è compatibile con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef del 2023, prorogata fino al 2027.